Eccomi qui a raccontare la nostra ultima esperienza di viaggio vero e proprio nel Paese più verde d’Europa: la Slovenia.
Era già qualche anno che stressavo il mio compare per venire qui. I paesaggi incontaminati che vedevo sui social, e che immaginavo dai racconti degli amici, esercitavano su di me un fascino irresistibile. E tra un’ondata di covid e l’altra siamo riusciti a coronare questo desiderio.
Rispetto agli altri viaggi, una grossa novità è il fatto che in questo caso avevamo a disposizione l’auto e non siamo dovuti sottostare, come di solito ci accade, ai tempi e alle limitazioni dei mezzi pubblici locali. Questo ci ha sicuramente dato un po’ più di libertà e ha allargato i confini dei nostri spostamenti.
Abbiamo girato quasi tutto il Paese andando da Pirano, affacciata sull’Adriatico, fino a Maribor, quasi all’estremo est della Slovenia.
Ma andiamo con ordine…
Lubiana: la capitale della Slovenia
Il nostro viaggio inizia nella capitale, Lubiana, dove soggiorniamo per circa 5 giorni. Ci servono sia per visitare la città che per avere una base dalla quale visitare le zone limitrofe del Paese.
Non vi nascondiamo che abbiamo fatto una discreta fatica a trovare una sistemazione, in parte dovuta alla nostra proverbiale poca organizzazione. Fatto sta che il nostro appartamentino è situato fuori città, precisamente di fronte a un allevamento di mucche. Ma per fortuna, come vi abbiamo già detto, abbiamo la macchina, e, a parte l’odore di stalla che fa capolino soprattutto in certe mattine, ci sentiamo ben accolti e lontani dallo stress cittadino.
Gli argini del Ljubljanica e Piazza Preseren
Il primo giro nel centro di Lubiana mi incanta: c’è un fiume, il Ljubljanica, che attraversa la città da capo a capo, e ai suoi lati, delle graziose passeggiate gremite di localini e tavolini e lucine. A mio parere potrebbe bastare questo per fare di una qualsiasi città una bella città.
Non solo c’è un fiume, ci sono anche dei ponti (dico, esiste qualcosa di più romantico?). E per la precisione ce ne sono tre che partono dalla stessa piazza, Piazza Preseren, dedicata a uno dei personaggi che troverete più spesso citati in Slovenia. Si tratta di France Preseren, un poeta vissuto nell’’800, afferente al Romanticismo europeo.
Oltre al Triplice ponte, nella piazza si trova anche la rossa chiesa francescana dell’Annunciata, che viene spesso immortalata nelle immagini che raffigurano la città.
Una passeggiata lungo gli argini del fiume è d’obbligo. Sull’argine destro troverete anche il mercato coperto, ospitante diverse botteghe di prodotti tipici.
Il Ponte dei Draghi
A questa altezza si trova anche uno dei punti più fotografati della città: il Ponte dei Draghi. Il drago, raffigurato sullo stemma della capitale slovena sopra il Castello, è uno dei simboli della città. Un’antica leggenda narra infatti che Lubiana fu creata dall’eroe mitologico Giasone che, una volta rubato il Vello d’oro, partì alla volta del Mar Adriatico sulla nave Argo. Nel risalire il Danubio, passando varie peripezie, si ritrovò anche dalle parti del fiume Ljubljanica, dove dimorava un drago che l’eroe affrontò e sconfisse.
La rappresentazione simbolica del drago si è in seguito gradualmente trasformata da pericoloso mostro a protettore della città.
ll drago è anche sul marchio della birra Union, che ha stabilimenti a Lubiana ed è una delle due birre nazionali prodotte in Slovenia, insieme alla Lasko di cui vi parlo più sotto.
Il Castello di Lubiana
Per visitare il Castello utilizziamo il nostro secondo giorno di vacanza. Dopo un generoso pranzo a base di cucina balcanica, partiamo di buona lena per salire sulla collina dove sorge la nostra meta. La visita al Castello, se si guardano tutte le esposizioni e le mostre al suo interno, può durare anche tutto il giorno. Noi rimaniamo diverse ore e usciamo completamente sazi di cultura.
Molto interessante, anche se piuttosto lungo, il Museo della Storia Slovena. Guardiamo rapidamente il Museo della Marionetta, ma lo spettacolo più bello ce lo dà la Torre Panoramica, con la sua vista a 360 gradi sulla città e sulle montagne in lontananza.
Dove mangiare a Lubiana
Un primo appunto: non pensate di poter mangiare ad orari mediterranei. La nostra prima sera, di domenica, siamo rimasti di sasso perché alle 20:40 tutti i locali erano pieni e le cucine iniziavano a chiudere. Abbiamo rimediato in corner con una pizza. Meglio di niente, ma per la prima sera in Slovenia speravamo di assaggiare qualcosa di tipico.
Ci siamo rifatti però il pranzo del giorno seguente: una grigliata mista di carni da Sarajevo ’84, che abbiamo in seguito scoperto essere una catena di cucina serba con diversi ristoranti in tutta la Slovenia. Alcuni piatti di carne, come i Ćevapčići, sono tipici di tutta la penisola balcanica.
Un ottimo posticino a Lubiana che vanta un buon rapporto qualità/prezzo è, inoltre, la Gostilna Šestica (gostlina significa trattoria) dove si possono trovare diversi piatti della tradizione slovena e i camerieri sanno l’italiano.
Il Lago di Bled
Una delle mete più famose e più fotografate della Slovenia è senz’altro il lago di Bled, con il suo Castello arroccato sulla rupe e il campanile appuntito che svetta dall’isolotto in mezzo alle acque turchine. Il lago dista circa una quarantina di minuti in auto da Lubiana e si trova a pochi passi dal Parco del Triglav, il Tricorno.
Noi vi dedichiamo una giornata intera e visitiamo più o meno tutto il visitabile. Riusciamo a posteggiare l’auto gratuitamente in un posto fuori dal centro abitato, ma questo ci consente di fermarci per strada in un supermercato e procurarci l’occorrente per un pic-nic sulle rive del lago.
Dopo una bella passeggiata sul lungo lago e una ricarica di caffè e dolcetti (attenzione a non perdervi la Torta di Bled) iniziamo a salire verso il Castello. La passeggiata sale ripida e veloce fino alla rocca. Lungo il tratto si può avere qualche assaggio del panorama dall’alto, ma il miglior punto panoramico è senz’altro dalle mura del Castello.
La Rocca ha origini medievali, attorno all’anno 1000, ma è stata quasi interamente rifatta nel XX secolo. L’ingresso costa 12 euro, forse troppi a nostro avviso, perché le botteghe ricostruite e il ristorante sanno tanto di turistico e poco di storico, ma la vista dalle sue terrazze è impagabile e vale tutti i soldi spesi.
Interessanti al suo interno sono la bottega della stamperia, dove vengono realizzate con tecniche manuali stampe del castello e del paesaggio di Bled personalizzabili (il tipografo parla anche italiano), e la cantina dove è possibile fare una degustazione dei vini locali. Con il biglietto di ingresso è compreso in omaggio un ricordo dalla stamperia o un assaggio di vini.
Il Castello ospita inoltre un museo che illustra la storia di Bled e del Castello.
Scesi dalla rupe, decidiamo di raggiungere il pittoresco isolotto, unica isola della Slovenia, a bordo di una pletna, l’imbarcazione tipica del luogo, interamente di legno con una copertura in tessuto colorato. I barcaioli la remano in piedi usando i due remi a forza di braccia. Si può attraversare il lago anche con una sorta di battello elettrico, ma la differenza qualità/prezzo non vale la candela secondo noi.
Durante la traversata ci facciamo cullare dolcemente dalle acque del lago e ci godiamo le visuali che man mano si aprono. Forse il giro in barca merita ancora più della stessa visita all’isola.
Arrivati all’isola decidiamo di non entrare nella Chiesa dell’Assunzione perché di nuovo anch’essa a pagamento (questa volta esagerato secondo noi). Sfruttiamo l’oretta che abbiamo a disposizione per girare in lungo e in largo l’isolotto (è veramente molto piccolo), scattare qualche foto e rilassarci alla vista dell’acqua.
Insomma, credo abbiate capito che il lago di Bled è un posto piuttosto turistico e che cerca di sfruttare al massimo tutte le sue caratteristiche. Ciononostante, è un luogo incantevole che rimanda al paesaggio di una fiaba e che a nostro avviso merita senz’altro una visita.
Lasko: il villaggio della birra e delle terme
Come ogni vacanza che si rispetti, anche la nostra è colpita da un giorno di pioggia intensa, e tutto sommato siamo stati anche fortunati. Decidiamo allora di dedicare il nostro tempo a visitare, o meglio a credere di poter visitare, la centrale di birra di Lasko, l’alternativa locale alla Union.
Purtroppo la centrale è ancora chiusa alle visite in seguito al Covid-19. Ripieghiamo allora su un abbondante pranzo in una trattoria nei paraggi che offre pranzi di lavoro e una visita al villaggio. Al museo di Lasko troviamo una guida che ci fa un tour personalizzato spiegandoci in inglese tutta la storia di Lasko, della sua acqua termale e della birreria. Su suo consiglio sfruttiamo le terme concedendoci un pomeriggio al Thermana Park. Qui troviamo grandi vasche di acqua coperte da una grossa cupola di vetro, l’acqua va dai 31 ai 34 gradi. Certo non c’è la magia del ritrovarsi nella natura che avevamo esperito alle Azzorre, ma di certo non è niente male.
Sempre più a est: Maribor
Prima di passare alla seconda fase del viaggio, che si svolgerà nell’Istria slovena, raggiungiamo il punto più a est della nostra vacanza: Maribor, o Marburgo.
Parcheggiamo un po’ fuori dal centro cittadino, attraversiamo la Drava, il fiume su cui sorge la città, e ci ritroviamo presto nella piazza del municipio: Glavni trg. La piazza è vasta e ariosa e su di essa si affacciano palazzi dal gusto mitteleuropeo, oltre alle numerose caffetterie. Al suo centro si erge la cosiddetta Colonna della Peste, in memoria delle vittime della piaga della fine del XVII secolo, che spazzò via circa un quinto della popolazione cittadina.
Facendo i primi passi per le vie del centro storico, ci rendiamo subito conto di come Maribor sia un connubio di stili architettonici molto diversi tra loro, che testimoniano la lunga storia della città. Si passa infatti da palazzi tipici del centro Europa, a ricordo del periodo austro-ungarico, a elementi più tradizionali, come le costruzioni dai tetti rossi spioventi. Altre costruzioni sono invece decisamente riconducibili al periodo della Repubblica Jugoslava.
Dopo aver mangiato in un locale di una delle tante viuzze, ci avviamo verso la piazza del Castello. Questo ha più le sembianze di un palazzo signorile che di una fortezza, e ospita oggi il Museo Regionale. Poco distante, in Piazza della libertà, si erge il Kodzak, un grande monumento in bronzo a forma di elmo che commemora le vittime fatte dal nazismo nella città durante la Seconda Guerra mondiale.
Visitiamo la Basilica, facciamo un tour del quartiere ebraico e andiamo poi a vedere il famoso vitigno che, si dice, sia il più longevo al mondo, con i suoi 440 anni. Questo si arrampica in lunghezza su una delle abitazioni che affacciano sulla Drava.
Per cambiare un po’ paesaggio, facciamo una passeggiata nel grande parco a nord della città, frequentato principalmente da famiglie locali. Qui ci rilassiamo un momento di fronte ai due laghi che il parco ospita.
Prima di salutare Maribor, torniamo ancora in Piazza del Castello per assaporare un calice di vino locale a uno dei caffè che vi si affacciano.
Torniamo quindi a Lubiana in serata per spostarci poi il giorno seguente verso la seconda parte del nostro viaggio che vedrà protagonista l’Istria slovena e il mare.
Grazie all’esperienza di un periodo all’estero in Portogallo, abbiamo scoperto la passione per il viaggio e la voglia di condividere le nostre avventure. Qui troverete i nostri viaggi e qualche chicca sul Portogallo, Paese che ancora amiamo.
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