Bari e dintorni in treno

Quest’estate, assieme ad alcuni amici, ci siamo avventurati in Puglia escogitando un itinerario da poter fare quasi esclusivamente in treno.

Impossibile fidarsi dei mezzi pubblici nel Sud Italia, dite?

Leggendo quest’articolo vi sorprenderete invece di quanto sia ben collegata la zona del barese e della provincia BAT. Certo, qualche imprevisto c’è sempre, ma il viaggio nel complesso è riuscito molto bene.

Primi passi a Bari: il Quartiere Murat

Come nostra base abbiamo scelto Bari, un po’ perché forse ha più “materiale” da offrire a livello culturale e un po’ per la posizione strategica che ha rispetto alle cittadine che vogliamo visitare.

Arriviamo a Bari in treno e scegliamo un alloggio vicino alla stazione, proprio perché sarà il punto di partenza per quasi tutti gli spostamenti.

Partiamo al mattino presto da Brescia, e arriviamo poco prima dell’orario di cena. Giusto in tempo per fare la prima passeggiata nelle vie di Bari nuova: il borgo Murattiano è infatti il centro ottocentesco della città, ben diverso dalla medievale Bari Vecchia, che esploreremo nei giorni seguenti. Il nome è dovuto al generale napoleonico, Murat, che diede il via ai lavori per la costruzione del nuovo centro cittadino.

Il quartiere Murat ora è una sorta di reticolo di vie perpendicolari, pieni di negozi, vetrine e locali. Suggestive per una passeggiata sono la pedonale Via Sparano e Corso Cavour, dove si erge il Teatro Petruzzelli. Proseguendo oltre il Teatro, si arriva fino al Lungomare e a Corso Vittorio Emanuele II che sancisce il confine tra la città vecchia e il centro nuovo.

Per cena prendiamo un panino e qualche altra leccornia dalla rosticceria Mastro Ciccio (famoso soprattutto per il panino col polpo). La sera ci godiamo qualche passo sul Lungomare e ci ritiriamo a casa, stanchi dal viaggio.

Vista dal lungo mare di Bari al tramonto
Il Lungomare di Bari

Bari Vecchia

Il giorno seguente, e non solo, visitiamo più approfonditamente la parte vecchia della città. Questa ha subito di recente un’ottima riqualificazione, diventando meta turistica di spicco e allontanandosi dalla tradizione che la vedeva come una zona pericolosa da evitare.

Saliamo fino a Corso Vittorio e sfociamo in Piazza del Ferrarese. Da qui si dirama un intricato dedalo di viuzze, molto diverso dall’ortogonalità del quartiere Murat. Vi consiglio di prendervi il vostro tempo senza fretta e godervi questo tuffo nella parte più popolare e antica di Bari. Qui si susseguono abitazioni, botteghe, forni e locali e avrete modo di sostare per un po’ nella quotidianità barese.

Sbuchiamo davanti al Castello Svevo e da qui ci reimmergiamo in Bari Vecchia percorrendo strada Arco Basso, dove troverete le famigerate signore che con i loro banchetti per strada preparano e vendono le orecchiette e altra pasta fresca. Ci dirigiamo poi verso le due costruzioni religiose più importanti della città: la Cattedrale di Bari intitolata a San Sabino e la Basilica di San Nicola, entrambe in stile romanico pugliese.

San Nicola vede tutt’ora l’afflusso di un gran numero di pellegrini che vengono a rendere omaggio al santo, sia dal mondo cattolico che ortodosso. L’esterno risente dell’influenza normanna e si mostra imponente e senza fronzoli. L’interno è ampio, la navata centrale solcata da arcate trasversali. Interessante anche la Cripta sotterranea dove sono custodite le reliquie del santo e viene talvolta celebrato il rito ortodosso.

Per pranzo ci dirigiamo al panificio Santa Rita, dove conquistiamo un’ottima focaccia barese dopo una lunga attesa in coda. Sempre all’interno di Bari Vecchia vi consiglio di fare un salto in Largo Albicocche, un angolino davvero carino dove potrete trovare locali che offrono cibo da strada tipico pugliese come i panzerotti o gli scagliozzi.

Più tardi ci dirigiamo verso Piazza Mercantile, uno dei luoghi favoriti per la vita serale estiva e dove ci ritroveremo più volte a mangiare o a bere qualcosa durante la nostra settimana pugliese. Da qui imbocchiamo Via Re Manfredi, dove si susseguono ristorantini uno dietro l’altro, e che porta dritta al Fortino di Sant’Antonio. Da qui saliamo sulla Muraglia di Bari (Via Venezia), una via rialzata che costeggia quasi l’intero lungomare. E’ una passeggiata davvero suggestiva da fare soprattutto la sera o al tramonto. Noi l’abbiamo trovata decorata da diverse lucine e da parole scritte al neon che si intervallano regolari sopra alcuni degli edifici.

Un incantevole scorcio di Bari Vecchia: vasi di piante verdi e fiorite, balconcini si affacciano su una corte interna
Un incantevole scorcio di Bari vecchia

Dove mangiare a Bari

Prima di proseguire con l’itinerario nei dintorni di Bari in treno, qualche consiglio mangereccio, spero ben gradito, per i vostri pasti baresi.

Per un pranzo al sacco, oltre ai già citati Mastro Ciccio – dove trovate soprattutto panzerotti e panini – e il Panificio Santa Rita, è ottima la focaccia barese del panificio Magda, nel quartiere Murat.

Qui sotto invece i ristoranti che ci hanno più colpito positivamente:

  • La Cecchina, in Piazza Mercantile: cucina ottima e raffinata
  • Osteria Le Arpie, Arco del Carmine: bellissima location esterna sotto un arco di pietra, ho mangiato delle ottime bombette di carne
  • Ristorante L’ancora, in Via Re Manfredi: uno dei locali lungo la via che sale al Fortino. Qui mi sono sbafata una pentola di cavatelli, unica nota negativa il dolce che non ci è piaciuto.

In questi locali per un primo spenderete dai 10 ai 15 euro circa e più o meno questi sono i prezzi in tutta la zona. A dirvi la verità forse mi aspettavo di trovare menù più economici, ma in parte il post Covid e in parte l’esplosione del turismo della zona han fatto sì che i prezzi si siano alzati. Consiglio inoltre di prenotare se si è in alta stagione.

Trani e Molfetta

Il giorno seguente partiamo dalla stazione di Bari Centrale e arriviamo a Trani dopo mezzora. La tratta è ben servita dal trasporto regionale e troverete circa un treno ogni mezzora.

Proseguendo sempre in linea retta, raggiungiamo senza difficoltà la Villa comunale (in Puglia vengono di solito chiamati così i giardini pubblici) in cui elemosiniamo un poco d’ombra che ci ripara momentaneamente da caldo fotonico di questa giornata. Da qui, ci si apre una prima visuale sul retro della principale attrazione di Trani: la sua Cattedrale sul mare. A dir la verità, la nostra prima impressione è purtroppo deturpata dalle impalcature che circondano l’abside (niente foto su Instagram). Attraversato il porto e raggiunta la facciata della Cattedrale, ci guadagniamo però il nostro spettacolo.

La bianca cattedrale di Trani e il mare
La Cattedrale di Trani

La Cattedrale di Trani è dedicata a San Nicola Pellegrino, diverso dal San Nicola di Bari. In chiesa troverete pannelli illustrativi che, se siete interessati, vi descriveranno la vita particolarmente sfortunata di questo ragazzo morto giovane e che sostanzialmente ha portato tutti coloro che lo circondavano allo sfinimento per il suo continuo urlare “Kyrie Eleison”.

La Cattedrale, in stile romanico pugliese, si distingue da altre costruzioni religiose della zona per la sua posizione, separata dal resto della città e protesa verso il mare. Caratteristico è inoltre l’ampio arco a sesto acuto intagliato alla base del campanile, che dona slancio all’imponenza della costruzione.

Come se le impalcature esterne non bastassero, troviamo l’interno della Cattedrale chiuso per lavori e visitiamo la sola parte inferiore della chiesa, nella cui cripta sono conservate le reliquie del santo.

A parte questi piccoli inconvenienti, Trani ci piace e passiamo il resto del nostro tempo qui immergendoci nelle vie del centro cittadino.

Prima di tornare alla base, facciamo una sosta a Molfetta, che si trova lungo la linea ferroviaria per Bari. Visitiamo la parte più antica che si allunga sul mare e l’imponente Duomo di San Corrado. Anch’esso in romanico pugliese, si distingue per le due torri campanarie gemelle.

Per salutare la città, passeggiamo lungo il porto ammirando di fronte a noi la parte vecchia della cittadina che si protende in avanti sull’acqua.

Il centro di Molfetta visto dal porto: si distingue chiaramente il Duomo con le due torri campanarie.
Molfetta

Lucera: un’escursione in provincia di Foggia

Una giornata del nostro viaggio la dedichiamo a un’escursione un po’ pazza. Cambiamo ancora provincia arrivando questa volta fino a Lucera, nel foggiano. “Perché?” vi chiederete… Un nostro compagno di viaggio è proprio di questa zona, per cui, dopo anni passati a decantare le bellezze della sua terra non potevamo rifiutarci di vederla questa volta che eravamo così vicini.

Per raggiungerla prendiamo un treno per la tratta Bari-Foggia (circa 1h 40’) e in seguito un altro treno locale che ci porta fino a Lucera (circa 20’). Arrivati in stazione, ci vogliono 10 minuti lungo un viale alberato per raggiungere il centro.

Lucera, per la sua posizione dominante sule valli circostanti, è stata un importante centro strategico durante l’epoca romana e il Medioevo. Passiamo sotto Porta Troia (dal nome della città verso cui è rivolta) e arriviamo così in Piazza del Duomo, dove si erge la Basilica di Santa Maria Assunta. La zona circostante è molto carina per una passeggiata, e la sera prende vita grazie ai diversi locali che qui si affacciano.

Lucera vanta inoltre un grande sito archeologico. Visitiamo infatti l’ampia Fortezza svevo-angioina, che domina dall’alto della collina con i suoi 900 metri di cinta muraria. Dentro la Torre della Regina, la parte del castello che si è conservata meglio, ci accoglie un breve video che mostra le varie fasi della fortezza nella storia. Infine, ci spostiamo dalla parte opposta della città per vedere l’anfiteatro romano, edificato nel I secolo in onore di Ottaviano Augusto.

Panorama dalla villa comunale, a destra il castello svevo-angioino, sullo sfondo le colline e i campi del territorio circostante
Il Castello e il panorama dalla Villa comunale

Polignano a Mare

Scendiamo lungo lo Stivale per vedere una delle mete più gettonate della zona. Anche Polignano è una delle bellezze locali nei dintorni di Bari da poter raggiungere in treno. Dopo una mezzora di viaggio, Polignano ci accoglie subito con la sua calca di turisti.

Non ci lasciamo spaventare e per prima cosa proviamo a fare un tuffo nella pittoresca spiaggetta, incuneata tra i roccioni bianchi che caratterizzano la zona. Facciamo fatica a trovare un fazzoletto di terra dove poggiare un asciugamano e cambiarci, ma un tuffo in quell’acqua limpida e azzurrina (nonostante la folla!) fa passare immediatamente tutto lo stress. Se piace nuotare, e il mare è calmo, si può anche andare in esplorazione delle grotte scavate nella roccia, numerose in questa zona.

Per il pranzo ci sfamiamo con qualche panzerotto da La Rotellina. Il pomeriggio lo dedichiamo a esplorare tutti i vicoli bianchi del paesino, facendoci incantare dalle piante, dai negozietti e dalle varie decorazioni che adornano quasi ciascuno di essi.

La spiaggetta di Polignano a Mare incastonata tra i roccioni. a destra parte del centro storico della cittadina.
Polignano a Mare

Bisceglie

Mare sì, ma con un po’ più di tranquillità!

Per una giornata all’insegna del relax, torniamo nella provincia BAT per vedere la cittadina di Bisceglie e sfruttare una delle sue spiagge. Bisceglie si raggiunge in treno partendo dalla stazione di Bari in 20/30 minuti (passano circa due treni ogni ora).

Qui l’atmosfera appare da subito più rilassata. C’è molto meno turismo e la città sembra animata quasi esclusivamente da gente del posto. Facciamo colazione in un bar dal nome Prendi Luna che non fa che aumentare il senso di tranquillità. Qui si può prendere il caffè o mangiare un boccone circondati da libri, giochi da tavolo e oggettistica particolare. Consigliato per una sosta!

Dedichiamo la mattinata alla scoperta del centro storico. Qui il bianco tipico dei paesini pugliesi lascia il posto all’ocra. Visitiamo la Cattedrale di San Pietro Apostolo, in stile romanico pugliese. Ci colpisce all’esterno il protiro di fronte al portone, riccamente scolpito e ornato. All’interno si trova anche una Cripta nella quale sono conservate le reliquie dei tre Santi Protettori, Mauro, Sergio e Pantaleone.

Girovaghiamo poi fino al Castello normanno, edificato nell’XI secolo. Suggestiva, all’interno del cortile principale, la chiesetta incastonata tra le mura del castello, che fa capolino con la sua facciata a capanna.

Il pomeriggio, come anticipavo, lo dedichiamo a rilassarci e rosolarci al mare. Scegliamo la Spiaggia del Macello, raggiungibile a piedi a pochi minuti dal centro. È un arenile di ciottoli bianchi e dalle acque azzurrine, non particolarmente frequentata, soprattutto considerato che siamo in alta stagione.

La spiaggia del macello di Bisceglie, acqua azzurra e ciottoli bianchi
Spiaggia del Macello
scorcio del centro di Bisceglie dal quale fa capolino il campanile della Cattedrale
Campanile della Cattedrale di Bisceglie

Monopoli

Meta che non può mancare in un itinerario su Bari e dintorni: la bianca Monopoli.

Riprendiamo il treno da Bari ripetendo la stessa tratta che avevamo già fatto per andare a Polignano, fermandoci una fermata dopo.

Anche questa volta dedichiamo la mattina alla scoperta del centro storico, il pomeriggio invece al relax in spiaggia. Come a Bari, uscendo dalla stazione si attraversa il centro murattiano della città, fatto di strade perpendicolari tra loro, per sbucare poi nell’intricato dedalo di viuzze del centro più antico. Arriviamo fino a Piazza Giuseppe Garibaldi, dalla quale, attraverso un arco, si sbuca sul porto antico. Da qui percorriamo la passeggiata fino al Castello Carlo V proteso sul mare.

Le vie del centro sono tutte molto caratteristiche e piacevoli da percorrere, anche qui le troverete decorate alla maniera di Polignano. Per pranzo decidiamo di assaggiare un altro tipico prodotto pugliese: la puccia, un particolare tipo di panino. Da The King abbiamo trovato l’imbarazzo della scelta per l’imbottitura.

Prima di sistemarci in spiaggia, ci concediamo anche un caffè leccese, fatto con espresso, sciroppo di mandorla e ghiaccio, una vera goduria nelle calde giornate estive.

Proseguendo sulla costa verso est, si aprono man mano varie spiagge sabbiose, più o meno ampie. Noi scegliamo quella di Porto Rosso (potete trovarla su Google Maps).

Visto che ci sono treni per Bari fino a tardi, decidiamo di fermarci anche per cena, e viviamo così per una sera la vita notturna di Monopoli.

Putignano e le Grotte di Castellana

Qui le cose cominciano a farsi più difficili. Sfidiamo il trasporto pubblico della Puglia tentando una combo treno + autobus. Chiaramente non è andata bene al primo colpo.

Prendiamo per un soffio un treno della linea Ferrovie del Sud Est diretto a Putignano, dopo una bella corsa da Bari Centrale (dalla quale eravamo convinti che partisse). Il viaggio dura un’oretta e la frequenza è circa di una corsa all’ora.

Putignano è una bianca cittadina dell’entroterra barese, famosa soprattutto per il suo modo di festeggiare il Carnevale, che parte, con diverse manifestazioni, fin da dicembre. Anche qui l’attività principale è perdersi tra i vicoli lasciandosi incantare dagli scorci che via via si aprono.

Dopo il pranzo in una gastronomia locale, ci affrettiamo verso la fermata del bus che dovrebbe portarci alle Grotte di Castellana. Dovrebbe, perché quell’autobus non è mai passato.

Rimediamo prendendo il bus sostitutivo delle Ferrovie del Sud Est che passa un’ora dopo dalla stazione di Putignano e ci lascia poco lontano dall’entrata dal parco delle grotte.

L’itinerario completo delle Grotte di Castellana dura circa un’ora e mezza e comprende 3 km di percorso, in cui si alternano caverne, grotte, corridoi e cunicoli. La temperatura va dai 14° ai 18°, e per l’afoso caldo estivo è una manna, basta avere una felpa con sé. Il percorso è guidato e agevole, e culmina con la splendente Grotta Bianca, così chiamata per via del biancore e della lucentezza delle sue concrezioni.

Per il ritorno, prendiamo nuovamente il pullman delle FSE appena fuori le Grotte di Castellana che ci porta diretti a Bari.

Volendo, è possibile raggiungere le Grotte direttamente da Bari con il pullman sostitutivo delle Ferrovie del Sud Est senza fare tappa a Putignano.

La Grotta bianca di Castellana
La Grotta Bianca nelle Grotte di Castellana

Locorotondo

Ultima tappa del nostro itinerario di Bari e dintorni in treno (e pullman) è la celebre cittadina di Locorotondo, anch’essa situata nell’entroterra. Prendiamo questa volta un bus, sostitutivo del treno delle Ferrovie del Sud Est, e in un’ora e venti siamo nella candida e tondeggiante cittadina della Val d’Itria.

Qui, se possibile, il bianco è ancora più brillante rispetto alle altre località pugliesi che abbiamo visitato. Il candore è intervallato spesso da vasi fioriti e decorazioni da un lato all’altro delle strade. Le casette che si affacciano sulla piazza o sulle vie mostrano uno stretto tetto a capanna che ricorda lontanamente la forma appuntita dei trulli, altra grande attrazione della Valle.

Ne approfittiamo per prendere qualche souvenir in una delle botteghe. Notiamo anche diversi localini e ristoranti dove sarebbe bello fermarsi a cenare, ma rientriamo a Bari per consumare lì, nella città che è diventata casa nostra per una decina di giorni, l’ultima cena di questo viaggio in Puglia.


Come avrete notato, la zona di Bari e dintorni è ben percorribile con il trasporto pubblico locale. Questo ci ha evitato lo stress della guida nel traffico estivo e la disperata ricerca di un posto macchina. Per le mete più vicine inoltre, l’alta frequenza delle corse ci ha permesso di non doverci svegliare all’alba e qualche volta di fermarci fino a tardi prima di tornare alla nostra base.

Trovate tutte le informazioni sugli orari e sulle tratte sul sito di Trenitalia, già interconnesso con il sistema delle Ferrovie del Sud Est che abbiamo sfruttato gli ultimi giorni.

E voi? Preferite avere la vostra autonomia con l’automobile o vi piace farvi trasportare in treno come la sottoscritta?

Se vi va, scrivetemelo nei commenti!

4 Risposte a “Bari e dintorni in treno”

  1. Conosco molto bene la zona che hai descritto perchè ci vado almeno una volta all’anno a trovare i miei fratelli; mi è piaciuto leggere le tue considerazioni su posti a me così familiari. Noi però ci muoviamo in macchina, mio marito adora guidare!

    1. Ti ringrazio per il tuo commento, sicuramente allora conoscerete la zona a menadito. Per noi era la prima volta nel barese, anche se qualcosa della Puglia e del Salento avevamo già visto, e siamo rimasti molto colpiti!

  2. Mi piace molto questa idea di viaggiare in treno, un turismo slow. Vero che solitamente mi piace essere indipendente in auto, ma come ben dici, stare ore in coda per il traffico non è piacevole e di questi tempi sostenere anche un costo in meno, ovvero il noleggio dell’auto, ti dirò non mi dispiace!

    1. Sì sicuramente si sacrifica un po’ di indipendenza per un po’ di relax in più, ma a volte, e per alcune destinazioni, per me be vale la pena…

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